Nicolò Leotta

Il multiculturalismo abitativo del Progetto Contact accomuna due diversi contesti tematici di ricerca e di pratica urbana: la cultura visuale del territorio e lo stanziamento delle comunità etniche cittadine di cui raramente è stata esaminata la specifica interazione nonostante la copiosa produzione di dibattiti critici e teorici sulla metropoli contemporanea.

Il carattere d’insieme dell’itinerario socio-visuale di Humana, articolando il linguaggio iconico secondo le “diverse” pratiche insediative sul territorio, guida il nomade urbano attraverso una città senza fine sempre più caratterizzata da metroluoghi, grandi spazi commerciali, architetture pubbliche, varietà di comunità etniche.

Un itinerario nella città post-moderna che affronta, con un impianto concettuale interdisciplinare, il tema complessivo dell’osservazione visuale degli spazi dell’urbanità contemporanea e delle sue componenti multiculturali che, oggigiorno, risultano di grande attualità sia in termini puramente visivi che sul piano dell’indagine sociologica.

Le modalità di interazione fra vita sociale rappresentata e nuove forme spaziali di multiculturalismo abitativo sembrano giunte a una svolta epocale che, all’alba del terzo millennio, delineano un network iperurbano caratterizzato da pratiche insediative locali con link culturali globali .

Il rapporto tra nomadità globale e comunità locali costituisce, dunque, quella interfaccia metodologica del Progetto Contact la cui ricerca sul campo socio-visuale sembra confermare che l’unica strategia cognitiva che rimane per immaginare, così come per leggere la “diversità urbana”, sta nel ritagliare la sua specificità locale, definendo un certo spazio della metropoli contemporanea come luogo di interesse e d’intervento socio-artistico.

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